Amavano la libertà, amavano il volo.
A bordo dei loro aerei sfidarono il fascismo.
Giovanni Bassanesi, Giordano Viezzoli e Lauro De Bosis: tre giovani sconosciuti che fra il luglio del 1930 e l’ottobre del 1931 testimoniarono il loro antifascismo nel cuore stesso dell’Italia mussoliniana e con un mezzo che il regime non si aspettava, l’aeroplano.
Tre ragazzi che non si conoscevano e che non avevano nulla in comune, piloti mediocri ma animati da un grande amore per la libertà, umiliarono l’«arma azzurra» voluta da Mussolini.
Ciascuno di loro agì «in proprio», ma tutti e tre pagarono duramente, con la vita, anche se in modi e tempi diversi, il loro coraggio.