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RYANAIR nel Bel Paese. Cronaca di una colonizzazione
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RYANAIR nel Bel Paese. Cronaca di una colonizzazione

Antonio Bordoni RYANAIR nel Bel Paese. Cronaca di una colonizzazione La Ryanair vola in 33 nazioni e nell’anno 2016 ha trasportato 117.000.000 passeggeri. Una media di 3.545.000 passeggeri per ogni nazione servita. In Italia, nello stesso anno, risulta aver trasportato 32.615.348 passeggeri, il che equivale a dire che dal nostro Paese la compagnia ricava il 28% del totale complessivo di passeggeri, in pratica quasi un terzo di tutto il suo traffico che pur si svolge su altri 32 Paesi. Di fronte a tali cifre crediamo che l’aver usato il termine “colonizzazione” nel titolo, non possa affatto considerarsi una forzatura, e spiega anche perché ci siamo voluti cimentare in questa opera. Se l’Italia è capace di contribuire con queste cifre al volume di traffico assicurato da una compagnia straniera ciò significa che gli altri paesi sono tutti al di sotto, molto al di sotto di ciò che noi, come mercato-Italia, siamo in grado di generare. Il dato merita una particolare analisi, una riflessione sulle cause e sul perché ciò sia potuto accadere, soprattutto alla luce del perenne stato di crisi del nostro principale vettore aereo, crisi che a bruciapelo oseremmo imputare alla caratteristica tutta nostrana, di farsi male da soli. .
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Antonio Bordoni RYANAIR nel Bel Paese. Cronaca di una colonizzazione La Ryanair vola in 33 nazioni e nell’anno 2016 ha trasportato 117.000.000 passeggeri. Una media di 3.545.000 passeggeri per ogni nazione servita. In Italia, nello stesso anno, risulta aver trasportato 32.615.348 passeggeri, il che equivale a dire che dal nostro Paese la compagnia ricava il 28% del totale complessivo di passeggeri, in pratica quasi un terzo di tutto il suo traffico che pur si svolge su altri 32 Paesi. Di fronte a tali cifre crediamo che l’aver usato il termine “colonizzazione” nel titolo, non possa affatto considerarsi una forzatura, e spiega anche perché ci siamo voluti cimentare in questa opera. Se l’Italia è capace di contribuire con queste cifre al volume di traffico assicurato da una compagnia straniera ciò significa che gli altri paesi sono tutti al di sotto, molto al di sotto di ciò che noi, come mercato-Italia, siamo in grado di generare. Il dato merita una particolare analisi, una riflessione sulle cause e sul perché ciò sia potuto accadere, soprattutto alla luce del perenne stato di crisi del nostro principale vettore aereo, crisi che a bruciapelo oseremmo imputare alla caratteristica tutta nostrana, di farsi male da soli. .
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Ottimo articolo
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26/01/2017
Anonimo
Ottimo sotto tutti i punti di vista